Alessandro
2005-07-07 12:56:27 UTC
così i fratelli Severgnini hanno accompagnato Ricucci
PRIMO PIANO il ruolo della potente famiglia di commercialisti milanesi
Prima di incrociare la strada dei Severgnini, i famosi commercialisti
milanesi che lo stesso Enrico Cuccia aveva voluto nel patto di Mediobanca,
Stefano Ricucci era un piccolo immobiliarista, con un giro d' affari di
pochi miliardi di vecchie lire, realizzato con l' affitto di uffici a banche
e assicurazioni della capitale, e la vendita di qualche villino fuori città.
L' incontro con alcuni esponenti del milieu giusto ha poi catapultato l' ex
odontotecnico di San Cesareo in quel giro di finanzieri che alla fine degli
anni ' 90 si sarebbe ritrovato al numero 19 di boulevard Prince Henri, in
Lussemburgo, per l' avventura di Investitori associati II. Un' operazione
che, con la vendita della Seat Pagine Gialle alla Telecom di Roberto
Colaninno, si sarebbe conclusa con una plusvalenza di 671 milioni, dei quali
57 intascati dai Severgnini (attraverso la loro Controlfida). Ed è proprio
ai commercialisti milanesi che Ricucci, negli anni successivi, con la
scoperta del trading e il moltiplicarsi del patrimonio, ha affidato le varie
fasi di riassetto delle sue società. Nell' estate del 2001 il controllo
della Compagnia italiana investimenti (così si chiamava ancora Magiste) è
finita nel Granducato. Nel frattempo erano già nati gli altri veicoli
societari, la lussemburghese Raneda, la Beecroft consultadoria di Madeira
ecc., con i quali gli amministratori dell' immobiliarista romano hanno
seguito i suoi frenetici business. Ultimo caso, la villa Feltrinelli di
Porto Santo Stefano, passata a fine aprile al promesso sposo di Anna Falchi
con l' acquisto dell' Immobiliare Cacciarella: una società in realtà
amministrata già da anni da un manager di Magiste, Giacomo Cavallo, per
conto di una fiduciaria del Liechtenstein, la Portfolio finanzanstalt.
Quando ci sono di mezzo le Isole Vergini Britanniche, come per la Garlsson,
il nome che compare più spesso è invece quello di Guglielmo Fransoni, un
altro uomo di fiducia di Ricucci, che come Cavallo è passato per il dissesto
della Scotti finanziaria di Florio Florini. A tirare le fila in Lussemburgo
è invece Marco Sterzi, il professionista dello studio Severgnini che ha
sposato Maddalena, la figlia di Oreste, uno dei tre fratelli (con Carlo e
Mario) che hanno raccolto l' eredità del capostipite Guido, il mitico
commercialista amico di Cuccia e Vincenzo Maranghi, e scomparso nel 2004 a
90 anni. Il genero dei Severgini segue Ricucci tra il Granducato, Guernsey e
Madeira ed è anche il mandatario del trust cui è intestato il pacchetto di
Rcs MediaGroup (editrice de il Mondo). Sterzi ha anche pilotato la De
Agostini in Antena 3. Ma nel capitale della seconda rete privata spagnola
sono entrati pure i Severgnini (con l' 1,96%), che da tempo ormai affiancano
la loro attività di consulenti del salotto buono a quella di immobiliaristi
e finanzieri, con l' appoggio di alcuni vecchi amici come Gian Mario
Roveraro, membro del cda della Finsev, la società di via Camperio che ha in
carico la partecipazione (0,1%) in Mediobanca. Lo stesso indirizzo milanese
che i Severgnini condividono con la Content, una delle tante immobiliari di
Ricucci.
Il mondo 17 giugno us
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PRIMO PIANO il ruolo della potente famiglia di commercialisti milanesi
Prima di incrociare la strada dei Severgnini, i famosi commercialisti
milanesi che lo stesso Enrico Cuccia aveva voluto nel patto di Mediobanca,
Stefano Ricucci era un piccolo immobiliarista, con un giro d' affari di
pochi miliardi di vecchie lire, realizzato con l' affitto di uffici a banche
e assicurazioni della capitale, e la vendita di qualche villino fuori città.
L' incontro con alcuni esponenti del milieu giusto ha poi catapultato l' ex
odontotecnico di San Cesareo in quel giro di finanzieri che alla fine degli
anni ' 90 si sarebbe ritrovato al numero 19 di boulevard Prince Henri, in
Lussemburgo, per l' avventura di Investitori associati II. Un' operazione
che, con la vendita della Seat Pagine Gialle alla Telecom di Roberto
Colaninno, si sarebbe conclusa con una plusvalenza di 671 milioni, dei quali
57 intascati dai Severgnini (attraverso la loro Controlfida). Ed è proprio
ai commercialisti milanesi che Ricucci, negli anni successivi, con la
scoperta del trading e il moltiplicarsi del patrimonio, ha affidato le varie
fasi di riassetto delle sue società. Nell' estate del 2001 il controllo
della Compagnia italiana investimenti (così si chiamava ancora Magiste) è
finita nel Granducato. Nel frattempo erano già nati gli altri veicoli
societari, la lussemburghese Raneda, la Beecroft consultadoria di Madeira
ecc., con i quali gli amministratori dell' immobiliarista romano hanno
seguito i suoi frenetici business. Ultimo caso, la villa Feltrinelli di
Porto Santo Stefano, passata a fine aprile al promesso sposo di Anna Falchi
con l' acquisto dell' Immobiliare Cacciarella: una società in realtà
amministrata già da anni da un manager di Magiste, Giacomo Cavallo, per
conto di una fiduciaria del Liechtenstein, la Portfolio finanzanstalt.
Quando ci sono di mezzo le Isole Vergini Britanniche, come per la Garlsson,
il nome che compare più spesso è invece quello di Guglielmo Fransoni, un
altro uomo di fiducia di Ricucci, che come Cavallo è passato per il dissesto
della Scotti finanziaria di Florio Florini. A tirare le fila in Lussemburgo
è invece Marco Sterzi, il professionista dello studio Severgnini che ha
sposato Maddalena, la figlia di Oreste, uno dei tre fratelli (con Carlo e
Mario) che hanno raccolto l' eredità del capostipite Guido, il mitico
commercialista amico di Cuccia e Vincenzo Maranghi, e scomparso nel 2004 a
90 anni. Il genero dei Severgini segue Ricucci tra il Granducato, Guernsey e
Madeira ed è anche il mandatario del trust cui è intestato il pacchetto di
Rcs MediaGroup (editrice de il Mondo). Sterzi ha anche pilotato la De
Agostini in Antena 3. Ma nel capitale della seconda rete privata spagnola
sono entrati pure i Severgnini (con l' 1,96%), che da tempo ormai affiancano
la loro attività di consulenti del salotto buono a quella di immobiliaristi
e finanzieri, con l' appoggio di alcuni vecchi amici come Gian Mario
Roveraro, membro del cda della Finsev, la società di via Camperio che ha in
carico la partecipazione (0,1%) in Mediobanca. Lo stesso indirizzo milanese
che i Severgnini condividono con la Content, una delle tante immobiliari di
Ricucci.
Il mondo 17 giugno us
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